Aggiornamento sullo stato dei tee - certificati bianchi

GENOVA

L’Autorità per l’energia ha analizzato nel dettaglio lo stato e le prospettive dei Titoli di efficienza energetica (Tee), noti anche come Certificati bianchi, nel sul recente Rapporto sul settore, realizzato a partire dai dati recentemente resi disponibili dal Gse per quanto riguarda il 2014. Nel documento si scopre che i distributori soggetti agli obblighi di acquisto sono nettamente di più nel settore elettrico (ben 1012) che in quello del gas naturale (60-65), proprio a causa della maggiore concentrazione di questo ultimo comparto. Altro aspetto significativo è che i Tee si stanno dimostrando in grado di competere efficacemente con le altre misure di sostegno presenti in ambito edilizio (detrazioni fiscali, Conto termico, ecc). Infatti nel 2014 non si è assistito a nessun calo generalizzato delle schede tecniche standardizzate emesse in questo ambito: quella relativa agli isolamenti delle pareti opache ha permesso, in particolare, l’emissione nel 2014 di quasi 52.000 titoli, un numero pari a ben il 24% dei titoli emessi in modo standardizzato, al netto delle emissioni automatiche trimestrali. Un valore, inoltre, del tutto confrontabile con quello del 2013. Risulta invece calato, tra il 2013 e il 2014, l’utilizzo delle schede relative ai serramenti esterni (poco meno di 10.000 titoli nel 2014), alle caldaiette (circa 8.500 titoli) e all’installazione di pannelli solari termici, circa 7.000 titoli. Tutte quante però rimangono (assieme alla scheda tecnica relativa all’illuminazione pubblica) tra le prime per quantità di risparmi rendicontati. Più in generale, nel 2014 si è assistito a un incremento dell’emissione dei risparmi certificati a seguito di interventi effettuati in ambito civile: l’Autorità desume questo fenomeno proprio dall’aumento dei Tee emessi per mezzo di Rvc (Richieste di verifica di certificazione) di tipo standardizzato. Al contrario, appare leggermente calata la percentuale di risparmi ottenuti in ambito industriale, anche se i valori assoluti sono comunque molto rilevanti (e decisamente più alti rispetto a quelli riscontrati nei primi anni del meccanismo). Ciò probabilmente è anche imputabile agli effetti della crisi economica che, con la limitazione complessiva dei consumi, ha influenzato anche i risparmi energetici ottenuti con interventi di efficienza. Un aspetto positivo e per certi versi inatteso è che si inizia a osservare è l’ottenimento di qualche risultato nel settore dei trasporti (circa 18.000 Tee emessi), che potrebbe ulteriormente rafforzarsi in futuro, anche se la Autorità ammette che questo segmento deve fare i conti con l’esistenza di intrinseche difficoltà di confronto. Infine, l’ultima curiosità è che buona parte dei soggetti accreditati al meccanismo dei Tee ne rimangono, più o meno consapevolmente, ai margini: dei circa 4.500 operatori accreditati presso il Gse a dicembre 2014 (cifra comprendere anche i distributori di energia elettrica e gas che erano già ammessi – in quanto soggetti regolati – al meccanismo), l’Autorità evidenzia che solo il 22% di essi è stato attivo nella presentazione diretta di Rvc o Proposte di progetto sino al 2014. La sensazione dell’Authority è che, come già osservato nei primi anni del meccanismo, molte società di servizi energetici tendano ad accreditarsi al meccanismo senza avere una reale volontà di parteciparvi, almeno in tempi brevi.

FONTE: EnergyManagerNews http://www.energymanagernews.it/

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